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domenica 30 ottobre 2011

GB, l’erede al trono potrà essere una donna

LONDRA – Il trono d’Inghilterra potrà essere ereditato, in prima linea, anche dalle figlie primogenite. Durante il vertice del Commonwealth, a cui oggi la Regina inglese Elisabetta II ha dato inizio a Perth, in Australia, è stata abrogata la legge che esclude la successione delle donne, come prima scelta, alla poltrona reale. Da quasi 300 anni, la linea ereditaria del trono prevede che sia il figlio maschio a diventare re, solo in mancanza di un valido successore allora si può riconoscere la legittimità di una donna a regnare.
Per l’approvazione della norma è necessario il sostegno da parte di 16 Paesi del Commonwealth, che proprio oggi hanno acconsentito alla modifica della legge.
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Finora la successione al trono è stata regolamentata dal Pactus legis Salicae, ossia la legge salica, entrata in vigore nel 510 e redatta dal re dei franchi, Clodoveo: il titolo 59.5 discute in merito alla discendenza delle famiglie reali. Questo prevedeva che nessuna terra salica potesse essere ereditata da una donna, in seguito, però, fu concesso anche alle figlie femmine di rientrate nella successione al trono solo in mancanza di un erede maschio.
Infatti, l’attuale regina Elisabetta II ha assunto il titolo perché il padre Giorgio VI aveva avuto due figlie e nessun figlio, Edoardo VIII (fratello del precedente re) aveva, invece, abdicato. La regina, da tempo, aveva deciso di riformare la normativa che limitava le primogenite nella successione e ora quella riforma ha trovato finalmente l’occasione di essere applicata. Per la 21esima riunione del Commonwealth (di cui fanno parte 53 Nazioni), la regina ha sottoposto la questione, che è stata approvata senza intoppi.
Ora, spetta al primo ministro inglese David Cameron introdurre nell’ordinamento e rendere efficace la norma, che sicuramente potrebbe giovare ai duchi di Cambridge, Kate e William. Nel caso in cui la cicogna dovesse portare un fiocco rosa alla nuova coppia reale, la primogenita si vedrebbe assicurato il trono senza correre il rischio che un futuro fratellino possa sottrarle il regno. Un’ulteriore riforma alla legge per la successione stabilisce che saranno ammesse le nozze tra il prossimo re o la prossima regina con un cattolico.
Infatti, poiché chi sale al trono d’Inghilterra diventa anche capo della Chiesa Anglicana, di conseguenza questi deve professare la fede del suo Paese, ma non è tenuto a farlo il suo o la sua consorte, libero di seguire il cattolicesimo. Questa normativa dovrebbe eliminare quelle disparità previste nella successione al trono inglese, soprattutto tra eredi di sesso maschile e femminile.