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sabato 24 settembre 2011

William e la nonna-regina: «Lei è incredibile. Io re? Non sono pronto»

MILANO - Il nipote prediletto parla della propria nonna con il rispetto e la deferenza che si devono a una donna di 85 anni. E poco importa se quella signora dal portamento così naturalmente regale che nemmeno i vestiti dai colori improbabili riescono a scalfire sia anche la Regina d’Inghilterra, perché per il principe William, Sua maestà Elisabetta II «è prima di tutto mia nonna e poi la regina, come mi ripete sempre lei. Il nostro rapporto si è rafforzato con il passare degli anni: quando ero un ragazzino timido era magari più difficile riuscire a parlarle di certe questioni, ma crescendo, lei è diventata una parte sempre più importante della mia vita e non c’è nulla di cui non possa parlare con lei né una domanda che non possa farle senza che lei sappia già cosa dire o che consiglio darmi e questo per un giovane come me è davvero rassicurante. Ciò non significa che lei ti costringa a seguire il suo consiglio, ma ti lascia libero di decidere da solo e di capire che devi fare quello che pensi sia giusto. E lei stessa è il primo esempio di questa regola, visto che ha dovuto cavarsela da sola e che lo fa in maniera fantastica da 60 anni».






«GIÀ A 25 ANNI ERA NEL RUOLO» - Il ritratto di questa «grande nonna» che nella sua vita ha conosciuto dodici presidenti degli Usa e altrettanti primi ministri inglesi e sei Papi è contenuto nel libro Our Queen, scritto da Robert Hardman del Daily Mail e in uscita il prossimo 6 ottobre, di cui il tabloid regala alcuni estratti. Il primo è appunto una lunga intervista al nipote Will, che ha già quattro anni in più di quanti ne aveva Elisabetta quando diventò Regina. «All’epoca, essere una giovane donna di 25 anni e ritrovarsi a fare un lavoro che molti uomini pensavano di poter fare meglio credo fosse molto scoraggiante, ma guardando le foto di quegli anni, lei sembra incredibilmente naturale nel suo ruolo, così calma, posata, elegante e pensi che i ragazzi di 25 anni di oggi – io stesso o mio fratello – non abbiamo mai dovuto subire una pressione come quella. È incredibile quello che sta facendo da 60 anni e che non abbia mai ceduto una volta, ma che sia sempre andata avanti. Del resto questa è la sua natura: le presenti una sfida e lei la coglie». In realtà, qualcuno della famiglia ogni tanto ci prova a dirle di prendersela comoda, ma è solo fiato sprecato. «Si dedica anima e corpo al suo compito ed è davvero determinata a finire tutto quello che ha iniziato e a non lasciare nessuna questione irrisolta». Una su tutte, l’Irlanda. Non a caso la visita del maggio di quest’anno viene considerata da William come «la pietra miliare della diplomazia inglese. Mia nonna era così emozionata per questo viaggio, anche perché a differenza degli altri, questo non lo aveva mai fatto prima ed è stata come una grande porta che si è aperta e lei è stata capace di vedere cosa ci fosse dietro».



GLI INVITATI SCONOSCIUTI - All’epoca del viaggio della regina nell’isola di smeraldo il nipote era in luna di miele alle Seychelles con la giovane moglie Kate Middleton, sposata lo scorso 29 aprile. Un matrimonio talmente ben voluto dalla sovrana che fu lei stessa, all’epoca del fidanzamento, a suggerire al nipote William di fare carta straccia della lista degli invitati stilata da Buckingham Palace per le nozze. «Erano 777 nomi fra dignitari e governanti e io non ne conoscevo neanche uno, ma mi dissero che era tutta gente che avrei dovuto invitare. E così mi rivolsi alla sola persona in grado di risolvere la faccenda, ovvero la regina. La chiamai e le chiesi se era necessario fare tutto questo e lei mi rispose di no, di cominciare pure con la lista dei miei amici e poi di aggiungere il resto e di cestinare la lista. Cosa che feci».
IL VESTITO PER IL MATRIMONIO - Ma su un’altra questione Sua maestà non fu altrettanto accomodante: il vestito da sposo di William. «Volevo decidere io cosa indossare e invece è stata categorica nel dirmi che dovevo mettere la divisa della Guardia irlandese, visto che ero stato appena nominato colonnello, e in quel caso non c’è stato nulla da fare, ma il suo è stato un “no” molto giusto perché sapevo perfettamente che era la cosa migliore. Diciamo comunque che con mia nonna non sempre hai quello che vuoi». Una cosa però che William non si aspettava di ricevere erano i complimenti della regina in occasione del suo viaggio di cinque giorni all’inizio dell’anno in Australia e Nuova Zelanda, sconvolte da inondazioni e terremoto. Una visita volutamente low profile, ma che ha impressionato al punto la sovrana da spingerla a scrivere al nipote una lettera. «Ero già tornato al mio lavoro (quello di pilota di soccorso nella base Raf di Anglesey, ndr) quando mi è arrivata la lettera della regina che mi diceva “complimenti” e “bravo, hai fatto bene laggiù” e quelle lodi hanno significato davvero tanto per me, perché in quelle parole c’era un alto senso del dovere».



«IO RE? NON SONO ANCORA PRONTO» - Una virtù che William ha imparato fin da bambino, perché questo si richiede ad un membro della famiglia reale. Un ruolo per il quale però lui non si sente ancora pronto, men che meno per fare il re. «Onestamente, cerco di non pensare a questa cosa, anche se quando volo con il mio elicottero sulle montagne del Galles è tremendamente difficile non farlo. Non mi sento ancora pronto per un ruolo a tempo pieno e credo di poter aspettare ancora un pochino, quando sarò un po’ più vecchio».







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Fonte www.corriere.it

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